Monte Salvaro, l’ultima battaglia dei sudafricani prima della pausa invernale
L’avanzata della 6a divisione sudafricana nel bolognese si scontra con i reparti tedeschi della 16a divisione SS. Il 30 settembre 1944 inizia la battaglia di monte Catarelto, dove i soldati britannici della 24a brigata Guards (aggregata ai sudafricani) combattono contro il 35° reggimento SS. La cima viene conquistata il 5 ottobre e lo scontro è così duro che gli scozzesi dedicheranno alla battaglia una marcia militare per cornamusa. Poi è la volta di monte Vigese. L’azione inizia la sera del 3 ottobre, quando i sudafricani dei reggimenti Royal Natal Carbineers e Kimberly attaccano le pendici del monte. Questa volta di fronte hanno truppe del 36° reggimento SS. Il combattimento è aspro e i Royal Natal Carbineers, con un’azione a sorpresa, riescono a conquistare la cima il 6 ottobre. Ora i sudafricani si trovano a dover prendere monte Stanco, cima che domina Grizzana Morandi. La battaglia inizia l’8 ottobre, quando gli indiani del 13° reggimento Frontier Force Rifle conquistano la vetta per poi essere subito ricacciati indietro sempre da unità del 36° reggimento SS. Le azioni proseguono nei giorni seguenti con gli attacchi dei reparti sudafricani, dapprima quelli dei Royal Natal Carbineers, poi dei Witeatersrand Rifle/De la Rey e, infine, dei FirstCity/Cape Town che il 13 ottobre riescono a prendere la cima; si sono scontrati con reparti della 94a divisione di fanteria tedesca che nel frattempo ha rilevato le unità SS.
Ora i sudafricani devono prendere monte Salvaro, cima che li separa da Monte Sole, ultima barriera montuosa prima di Bologna.
Il monte Salvaro si compone di due cime: quota 826 metri, che si trova a nord, e quota 806, che si trova invece a sud; le due cime sono separate da una ripida e stretta cresta lunga circa novecento metri.
Nei piani sudafricani sono importanti anche la conquista di altri due monti che si trovano vicini: i monti Alcino e Termine. L’azione inizia il 19 ottobre, quando i sudafricani del reggimento Witwatersrand/de La Rey cercano di sorprendere i tedeschi. La prima vetta, quota 806, venne conquistata la mattina stessa. L’attacco poi continua, con l’assalto della seconda cima, anche se tutti i tentativi vengono respinti da unità della 94a divisione tedesca.
Il giorno stesso le unità scozzesi della 24a brigata Guards attaccano monte Alcino, che viene conquistato solo il giorno seguente.
Il 20 ottobre sono invece i tedeschi a contrattaccare la cima sud di Salvaro per ben due volte, ma anch’essi vengono respinti. Nel frattempo, sul versante occidentale del monte, unità del reggimento Witwatersrand/de La Rey riescono a raggiungere una casa (quota 604), molto vicina alla seconda cima di monte Salvaro.
La notte del 22 ottobre una compagnia del reggimento Kimberly attacca la seconda cima (quota 816); i violenti scontri durano tutto il giorno, arrivando anche a combattimenti corpo a corpo, finché due squadre sudafricane riescono a raggiungere la parte sud della vetta. Tutta l’unità venne poi sostituita dai Royal Natal Carbineers, che il mattino del 24 ottobre si spingono in avanti, riuscendo dopo duri scontri a prendere la cima e a consolidare così la posizione guadagnata dai Kimberly.
Solo dopo la conquista del monte Salvaro, anche gli scozzesi riescono, nella stessa giornata, a conquistare monte Termine.
Su monte Salvaro si ferma l’avanzata sudafricana prima della pausa invernale.
La battaglia di monte Salvaro è la più dura combattuta dai sudafricani nel corso di tutta la campagna d’Italia. Sulla cima del Salvaro la comunità di Grizzana Morandi ha in progetto di costruire un memoriale dedicato ai sudafricani.
A Castiglione dei Pepoli è possibile visitare il Centro di Cultura Paolo Guidotti di Castiglione dei Pepoli – Memoriale di Guerra Sudafricano (https://www.centroguidotti.com/memoriale-di-guerra-sudafricano/la-liberazione-di-castiglione/).