L’ultima aggressione fascista

A causa dei continui attacchi partigiani, delle diserzioni di militi e dei nuovi ordini del Corpo d’Armata “Lombardia”, che prepara il ripiegamento oltre il Po, alla fine di marzo i tedeschi determinano di abbandonare la linea difensiva allestita in media collina, presidiata dagli uomini della 29ª Divisione Waffen SS del Comandante Siegfried Binz, alle cui dipendenze, per il controllo del piacentino, sono stati posti vari reparti della Rsi. Per fronteggiare i nuovi posizionamenti tattici e in previsione della discesa in pianura, in accordo con gli Alleati, i partigiani avanzano su alcuni avamposti al di là delle zone controllate. È così che matura, nell’area di azione della Divisione Piacenza, la decisione di occupare il castello di Monticello, posto in posizione favorevole a quota 600 metri tra la val Trebbia e la val Luretta. Dal 5 aprile giungono al maniero contingenti degli alpini della 7ª Brigata al comando di Cesare Annoni “Barba II”, della 11ª Brigata e, il 15 aprile, il comandante Ludovico Muratori “Muro” con alcuni compagni, in giro di ispezione. Anche quando il Comando divisionale, preoccupato della presenza dei nemici tutt’intorno, ordina il ripiegamento, i 32 uomini decidono di rimanere e resistere ad ogni costo, avendo preso accordi in caso di attacco con Lino Vescovi del distaccamento di Monteventano a 2 chilometri di distanza e sapendo di poter contare sul supporto dei compagni delle postazioni limitrofe. In vista dell’assalto, Binz ha posizionato i legionari sulle colline attorno a Rivergaro, nel castello di Montechiaro e dal’8 aprile sul monte Pillerone con armi pesanti.

L’attacco all’avamposto partigiano inizia prima dell’alba del 16 aprile, tra le 3:30 e le 4:30. Il castello è circondato da oltre 250 uomini agli ordini del capitano Fischetti: sono ufficiali e militi delle SS italiane – la 5ª Compagnia del battaglione “Nettuno”, rinforzata con squadre dotate di armi pesanti dell’8ª – e il battaglione “Mantova” della BN mobile “Enrico Quagliata”, con due carri leggeri del Gruppo Corazzato “Leonessa”. Posizionate le mitraglie in punti strategici, una pattuglia esplorante si avvicina all’ingresso venendo investita da bombe a mano lanciate dagli spalti. È l’inizio della battaglia, che durerà 7 ore e mezza. Sul castello si abbattono decine di colpi scagliati dai panzerfaust ma, appena la visibilità lo consente, le postazioni partigiane nel castello, vengono riallestite e collegate e i partigiani si difendono tenacemente, sparando dalle feritoie create nelle imponenti mura e dalla torre campanaria sugli attaccanti che tirano a carponi anche dai prati sottostanti. Alle 7:00 circa giungono gli uomini del “Valoroso”, e, da Scarniago e san Giorgio, quelli della 3ª Brigata “Paolo” che premono alle spalle degli assedianti. A nulla servono le bombe incendiarie che danno fuoco ai fienili attorno al castello e un rinforzo di militi con una pesante mitragliatrice. Alle 10:00 inizia il ripiegamento dei nazifascisti che lasciano sul campo molti soldati mandati a morire inutilmente, come attesta il rapporto della 29ª Divisione Waffen SS che, a seconda delle fonti partigiane, sottostima fortemente le vittime avversarie: “Il nostro attacco su Monticelli [recte: Monticello], circa 7 Km ad ovest di Rivergaro è impattato contro una forte resistenza. Dopo un intenso scambio a fuoco, il nemico, nonostante i nostri contrattacchi, ha respinto le nostre forze. […] Perdite della giornata: 18 morti, 30 feriti, 10 dispersi. Perdute anche due mitragliatrici”. Purtroppo, è molto pesante anche il contributo di sangue tra le file partigiane. Perdono la vita nel violento scontro: uno dei personaggi mitici della Resistenza piacentina, il comandante della 9ª Brigata della Divisione Piacenza Lino Vescovi “Valoroso”, il commissario della 7ª Brigata Luigi Cerri “Gino”, il giovanissimo Carlo Ciceri di 17 anni della 9ª, il carabiniere Aldo Passerini della 3ª e il partigiano russo “Nestore”.


A cura di

Carla Antonini, Elisabetta Paraboschi

Isrec- Istituto di storia contemporanea di Piacenza

Data dell'evento

Da Domenica, 15 Aprile 1945 a Lunedì, 16 Aprile 1945

Luogo dell'Evento


Il castello di Monticello, in Val Luretta, si trova in una posizione strategica per il controllo delle vallate circostanti: è teatro di una manifestazione commemorativa della battaglia che si svolge ogni anno.

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