L’ex Brefotrofio di Forlì

Il 25 settembre 1944, con l’avanzata degli Alleati, viene smobilitato il distaccamento del Reichssicherheitshauptamt (RSHA) di Forlì, che dal giugno dello stesso anno ha sede nell’ex Brefotrofio di via Salinatore 14. Questo grande edificio, inaugurato dal fascismo nel 1928, ha ospitato prima della guerra i minori non riconosciuti.

Il RSHA è l’Ufficio Centrale per la Sicurezza del Reich, fondato nel 1939, al suo interno sono accorpati la Gestapo (polizia segreta di Stato), la polizia di Stato e la Sicherheitsdienst (SD), quest’ultimo è il servizio di sicurezza delle SS. Durante l’occupazione in Italia, il RSHA ha il compito di reprimere le forze antifasciste e deportare gli ebrei nei campi di sterminio in Germania.

A capo del distaccamento di Forlì, che ha competenze anche sui territori di Pesaro e Ravenna, vi è Karl Schulz, già vice di Herbert Kappler, capo del SD operante a Roma, città dove gli uomini di Kappler si distinguono per le feroci torture compiute nella sede di via Tasso e per l’eccidio delle Fosse Ardeatine.

Il personale del SD è fortemente politicizzato e composto in gran parte da giovani provenienti da organizzazioni dell’estrema destra universitaria nazista, che durante la guerra formano il nucleo centrale della repressione del regime. Dopo la liberazione di Roma, il 4 giugno ‘44, ventitré dei sessanta membri del SD operanti nella capitale vengono trasferiti a Forlì, dove assumono il compito di gestire la repressione necessaria al completamento della Linea Gotica, rallentata dalla resistenza all’arruolamento coatto della popolazione locale e dalle azioni partigiane.

Gli agenti del SD hanno la facoltà di trattenere gli arrestati per un massimo di tre settimane. Durante la detenzione, i prigionieri vengono stipati, anche in dieci per cella, nelle tre stanzette di 11 mq situate nel piano interrato dell’ex Brefotrofio o alla Rocca di Ravaldino. I prigionieri vengono torturati e interrogati nella famigerata sala allestita nell’ex cappella dell’ex Brefotrofio.

Dal giugno al settembre 1944, il distaccamento della RSHA di Forlì conduce una brutale repressione contro le forze partigiane, compiendo impiccagioni, fucilazioni e deportazioni in Germania. Con lo sfondamento alleato della Linea Gotica, il 24 agosto, il servizio di sicurezza nel territorio di Forlì passa sotto la competenza delle truppe regolari e le SD si preparano al loro trasferimento a Bologna.

Durante queste settimane, Karl Schulz attua, in gran segreto, una “soluzione finale” locale. Il 5 settembre, dieci ebrei vengono fucilati insieme a dieci antifascisti all’aeroporto di Forlì. Il 17 settembre, nello stesso luogo, vengono uccise altre sette donne di origine ebraica. Quest’ultimo massacro è particolarmente efferato: ogni donna viene uccisa con una modalità differente, facendo ipotizzare che ognuna di loro sia stata assassinata da un agente SD diverso, intento a partecipare a un macabro rito collettivo.

Il 25 settembre, giorno della smobilitazione del reparto da Forlì, dopo una notte di festeggiamenti, gli agenti del SD fucilano gli ultimi quindici prigionieri detenuti nelle celle dell’ex Brefotrofio. Nel solo mese di settembre, il distaccamento elimina segretamente 52 persone, di cui 19 sono di origine ebraica.


A cura di

Peter Kleckner

Istituto storico della resistenza e dell’età contemporanea di Forlì Cesena

Data dell'evento

Lunedì, 25 Settembre 1944

Luogo dell'Evento


Risorse multimediali