Le battaglie di monte Carnevale di monte Battaglia

Il 3° battaglione della 36ª brigata “Bianconcini”, comandato da Nicoli, il 23 settembre 1944 non potendo più scendere in pianura, si dirige verso sud per facilitare l’avanzata degli americani, con l’intento di occupare monte Battaglia, luogo strategico, e monte Carnevale, ritenuto il punto di rottura della ritirata tedesca; inoltre invia una staffetta per avvisare gli americani dei piani elaborati. Il 26 settembre il fuoco dell’artiglieria americana, che bersaglia le retrovie tedesche, colpisce anche i partigiani che presidiano monte Carnevale, tanto che devono abbandonarlo. Il possesso della cima del monte è però strategico e così una compagnia partigiana la riprende scacciando i tedeschi che nel frattempo vi si sono stabiliti.

I tedeschi, grazie all’azione di un’unità del 577° reggimento (305° divisione tedesca) e del 44° reparto esplorante (44a “Hoch- und Deutschmeister”), riescono però a riconquistare la cima, anche se poco dopo la perdono sotto la spinta dell’attacco americano del 350° reggimento (88° divisione); subito dopo sulla vetta giungono anche i partigiani: è il mattino del 27 settembre.

Monte Battaglia, nello schieramento tedesco rappresenta il punto di confine tra le due armate, la Decima armata (a est): 305ª divisione e 98ª divisione, e la Quattordicesima armata (a ovest): 44a “Hoch- und Deutschmeister”, poi sostituita dalla 334° divisione, e la 715° divisione.

Dopo ripetuti solleciti i partigiani convincono gli americani a proseguire e prendere possesso di monte Battaglia che controllano. Nel frattempo, il mattino stesso, i partigiani respingono alcuni soldati tedeschi del 577° reggimento che, pensando non sia presidiato, avanzano tranquillamente per stabilirsi sulla cima; infatti, la cima è stata inspiegabilmente lasciata sguarnita; senza saperlo partigiani e americani sono riusciti a incunearsi nello schieramento tedesco creando una falla.

Sempre il 27 settembre gli americani raggiungono i partigiani sulla cima di monte Battaglia e li rilevano. A questo punto i partigiani si concentrano a presidiare il fianco ovest di monte Battaglia, nei pressi di monte Cappello.

Intanto i tedeschi ripartono all’attacco sia di monte Battaglia che di monte Cappello, questa volta con forze sufficienti, tentando di prendere la cima di monte Battaglia con una manovra a tenaglia, ma vengono respinti. Ci riprovano il mattino del 28 settembre attaccando la cima da tutte le direzioni con unità delle tre divisioni.

I tedeschi riescono a penetrare nelle difese partigiane, anche se poi gli stessi partigiani respingono l’assalto. Su monte Battaglia i tedeschi si infiltrano tra le postazioni americane, ma anche qui vengono respinti. Nel pomeriggio i tedeschi tentano un attacco in grande stile, i combattimenti sono furiosi e le perdite alte. Anche verso sera i tedeschi sferrano un altro attacco che dopo un successo iniziale viene respinto.

La sera stessa i partigiani vengono infine rilevati dai fanti americani e inviati nelle retrovie.

Il 29 settembre i tedeschi attaccano di nuovo e riescono a giungere fin dentro le rovine della rocca di monte Battaglia, ma, anche se faticosamente, vengono respinti.

Altri tentativi vengono compiuti dai tedeschi il giorno 30: tutti respinti, anche se ormai la falla nello schieramento tedesco è stata colmata.

Nel frattempo, il 29 settembre, il 351° reggimento (88a divisione americana) avanza verso monte Cappello e solo all’alba del giorno seguente riesce a conquistare la cima.

I tedeschi sono a corto di rinforzi e il 30 settembre fanno giungere alcune unità della 4ª divisione paracadutisti, mentre il giorno seguente arriva in zona anche un’unità del battaglione bersaglieri “Mameli” della Rsi.

Il 1° ottobre viene organizzato l’ultimo contrattacco tedesco, a cui partecipano anche i bersaglieri italiani, ma anche questo tentativo viene respinto.

A partire dal 4 ottobre i fanti americani su monte Battaglia vengono rilevati da un’unità della 1ª brigata britannica “Guards”.

Nei nove giorni della battaglia gli americani accusano 119 morti, mentre i caduti partigiani sono sette.

Si calcola che le perdite (morti e feriti) subite da entrambi gli schieramenti ammontano a circa 2.000.

Da menzionare che i tedeschi il 29 e il 30 settembre, nelle zone da dove partono per lanciare i contrattacchi a monte Battaglia, in tre riprese, uccidono sette civili e un partigiano.

Poi accade che gli alti comandi alleati, dopo il successo ottenuto a monte Battaglia, cambiano i piani di penetrazione verso la pianura, scegliendo di proseguire lungo la statale 65 del passo della Futa.

Davanti i resti restaurati della rocca di monte Battaglia nel maggio del 1988 è stato inaugurato il Monumento alla Resistenza, alla Liberazione e alla Pace fra i popoli. Nella vicina Castel del Rio esiste il Museo della Guerra Linea Gotica Castel del Rio (www.museodellaguerradicasteldelrio.it).


A cura di

Massimo Turchi
Associazione Linea Gotica – Officina della Memoria

Data dell'evento

Da Mercoledì, 27 Settembre 1944 a Domenica, 1 Ottobre 1944

Luogo dell'Evento


Monte Battaglia sorge nell’appennino imolese sulla displuviale tra i fiume Senio e Santerno, a confine tra le provincie di Ravenna e Bologna.

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