La via della libertà di Civago
Durante il periodo della guerra, in particolare a partire dall’autunno 1944, sono molti i punti dove è possibile passare il fronte. Tali punti variano a seconda del periodo e anche della presenza di soldati tedeschi, che spesso sono disponibili a chiudere un occhio.
I passaggi del fronte avvengono su tutto il tracciato della Linea Gotica, ma quando il fronte interessa le zone montane, tale passaggio risulta difficile se non rischioso. Per questo motivo alcuni abitanti dell’Appennino, spesso dietro compenso, ma non sempre, si organizzano per fornire il servizio di guida. Tali servizi interessano soprattutto le montagne modenesi e reggiane, infatti nel bolognese e in Romagna, dove si concentra maggiormente l’avanzata alleata, tali passaggi non sono così frequenti. E proprio a nell’appennino reggiano, a Civago (punto naturale per passare il fronte) a partire dall’autunno 1944 tale servizio viene organizzato dai partigiani della 26ª brigata “Bagnoli”. Quattro sono i valichi utilizzati: il passo della Boccaia, il monte Spicchio, il passo delle Forbici e la bassa del Saltello.
L’organizzazione prevede la partenza dalla borgata di Ca’ Gianmarchi. Le guide riconosciute sono quattordici, tutti di Civago. A loro volta e secondo il bisogno, tali guide si avvalgono di aiutanti. Il percorso da compiere varia tra i 55 e i 60 chilometri.
Molti sono i gruppi che vengono organizzati, anche se quello partito il 13 febbraio 1945 ha un problema. Infatti, i 25 partigiani che devono passare il fronte, una volta giunti sotto il passo delle Radici, vengono abbandonati dalle tre guide prima di venire consegnarti all’altra guida che li avrebbe condotti in Toscana. Una delle guide accusate afferma che il gruppo arrivato poco sotto il passo delle Radici è stato fatto segno di molti colpi sparati dai tedeschi. Le tre guide hanno quindi deciso di lasciare i partigiani consigliando loro di valicare il crinale a piccoli gruppi, poi i tre sono tornati indietro. È accaduto invece che i partigiani, dopo due giorni, forse non conoscendo bene il territorio, sono rientrati a Civago e hanno denunciano il fatto.
Tale episodio spinge quindi il Comando unico della zona di Reggio Emilia, nel marzo 1945, a “istituzionalizzare” il servizio emettendo una circolare:
Allo scopo di inquadrare e regolare il servizio di Guida della zona di Civago alle linee alleate con attraversamento della linea nemica, questo comando – onde evitare ogni sorta di inconvenienti – stabilisce quando segue:
1) Le guide di Civago (quattordici) vengono riunite in squadra agli ordini del Capo guida, Gaspari Venanzio di Mansueto.
2) […] [Segue elenco delle guide]
3) Documento di riconoscimento delle guide: Ogni guida sarà munita di apposita tessera contenente le complete generalità della guida stessa e su cui sarà applicata la fotografia portante la firma dell’interessato ed i timbri del Comando Unico reggiano e della Missione inglese (Cap. Lees) con relative firme del Comandi stessi.
4) Compiti e doveri delle guide: Compiti: accompagnare dal posto tappa di Civago alle linee alleate persone (civili e partigiani) autorizzate dal Comando Unico di Zona o direttamente dalle missioni inglesi e rientrare al Comando tappa nel più breve tempo possibile […] Doveri: prima della partenza di ogni spedizione le guide destinate dal Caposquadra all’accompagnamento […] dovranno, presente il Capo squadra: riunire e spiegare ben chiaramente ai componenti la colonna le difficoltà o meno dell’itinerario, il numero delle ore di marcia necessarie ed accennare agli eventuali imprevisti richiamando, fin da tal momento l’attenzione di ognuno sulla necessità di disciplina durante la marcia, nonché sulla convenienza ad accettare quali ordini tutti i consigli delle guide stesse.[…]
7) I civili abbienti dovranno partecipare in parte o per intero a coprire la somma di L. 10.000, onde alleggerire i Comandi partigiani.
Venanzio Gaspari, capo delle guide civagine, ritiene che nei sei-sette mese in cui Civago ha rappresentato la tappa di partenza per la via della Libertà, le persone che hanno attraversato il fronte sono circa 15.000.
A cura di
Associazione Linea Gotica – Officina della memoria