La liberazione dell’Oltretorrente e la Brigata “Parma Vecchia”

In città l’organizzazione clandestina è molto attiva fin dal settembre 1943, con la costituzione del Comando Militare di Piazza che teneva le fila del settore militare sia del capoluogo sia dei centri della “bassa” parmense. Si organizzano i GAP (Gruppi di Azione Patriottica) che agiscono prevalentemente nel centro urbano. E sorgono le SAP (Squadre di Azione Patriottica) nelle campagne e nelle città. La loro organizzazione è rigidamente clandestina vista la prossimità con i presidi nemici. Il Comando Militare di Piazza deve gestire l’attività di questi nuclei in un vasto territorio. Diverse volte nel corso dei mesi il Comando di Piazza è scoperto e smembrato. Nell’ottobre 1944 viene ucciso il comandante Gino Menconi (Renzi) davanti alla sede del comando. Nel dicembre 1944 la stessa fine tocca al Vice Comandante Domenico Tommasicchio. Nel febbraio 1945 avvengono molti arresti: tra i fermati il Comandante Max Casaburi. Nonostante tutti questi tragici eventi, nei giorni della liberazione la Resistenza cittadina si è già ripresa e riesce ad allestire la difesa del quartiere di Oltretorrente. La Brigata SAP Garibaldi “Parma Vecchia”, protagonista di quelle giornate, sorge il 15 aprile 1945, quando il Comando Cittadino nomina responsabile militare del centro urbano Gino Giovanelli (Nelli). Questi è incaricato di istituire un Consiglio Militare per coordinare le varie squadre indipendenti patriottiche. Il consiglio militare si trasforma in Comando di Brigata, la Brigata “Parma Vecchia” sotto Walter Grassi. Tra il 23 e il 26 aprile gli uomini della “Parma Vecchia” conducono varie azioni di guerriglia in città, principalmente in Barriera d’Azeglio, via Nino Bixio e Barriera della Repubblica, ed esortano gli abitanti dell’Oltretorrente a insorgere contro gli occupanti in fuga. è organizzato un attacco contro il presidio tedesco della centrale elettrica di via Volturno, che viene così difesa dalla distruzione. Già da lunedì 23 aprile gli abitanti di Parma assistono ai primi convogli di tedeschi che abbandonano le sedi dei vari comandi; giunge la notizia che gli Alleati avevano sfondato le linee a sud di Bologna e Modena e procedevano rapidamente lungo l’Emilia, e i militi fascisti si aggirano inquieti tra le vie. L’Oltretorrente è in fermento e si prepara alla reazione tedesca: gli abitanti issano barricate tra i vicoli principali, giovani e anziani si armano. Martedì 24 aprile il Comitato di Liberazione Provinciale occupa la sede della Gazzetta di Parma, il Vescovo Colli esorta la popolazione a mantenere la calma onde evitare spargimenti di sangue e la giornata passa in attesa di informazioni dall’esterno. Nel pomeriggio di mercoledì 25 aprile giunge una staffetta con buone notizie: alle 17 i primi nuclei partigiani avrebbero fatto il loro ingresso in città; quella stessa sera si sentono anche i cannoni degli avamposti Alleati dall’altra parte del centro urbano. Le truppe Alleate arrivano da est e da nord-est, i partigiani da sud- ovest; le brigate cittadine iniziano l’assalto ai presidi nazifascisti, i colpi di mitraglia e di fucili e di cannoni risuonano per diverse ore. Alle 22.30 i primi carri armati americani entrano in Oltretorrente e gli abitanti si riversano sulle strade, spalancano le finestre, espongono lenzuoli bianchi. Diversi componenti della Brigata “Parma Vecchia” perdono la vita, come Ettore Comelli, Aristide Rossi, Lino Fava e Gino Alessandri.


A cura di

Maddalena Arrighini
Isrec Parma

Data dell'evento

Lunedì, 23 Aprile 1945

Luogo dell'Evento


Parma, Barriera Bixio, Via Nino Bixio, via Massimo D’Azeglio, Barriera Repubblica e vie limitrofe (quartiere di Oltretorrente)

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