Gemmano. Si combatte corpo a corpo sul bastione della Linea Verde n.2

Tra il 4 e il 6 settembre si svolge la prima battaglia di Coriano. I tedeschi, in ritirata dalla Linea verde n.1, vengono tempestivamente rinforzati con due reggimenti (il 71° della 29° divisione panzergrenadier e il 100° della 5° divisione da montagna) e un battaglione corazzato (il 129° della 29° panzergrenadier). L’urto delle forze canadesi e inglesi va a infrangersi proprio contro queste unità.
Il terreno collinare romagnolo, tra filari di viti e frutteti, mal si presta alla guerra con i mezzi corazzati, perché sono facilmente inquadrabili dai ben mimetizzati cannoni anticarro tedeschi e dalle armi anticarro della fanteria (panzerfaust e panzerschreck), perciò lungo la cresta di Coriano (la cosiddetta Coriano Ridge) la battaglia si mette subito male per gli alleati. Il I corpo d’armata canadese resta bloccato fra Riccione e Coriano stessa, mentre gli inglesi vengono arrestati sul crinale di Passano e San Savino.
Il 5 settembre la chiesa di San Lorenzino è tenacemente difesa dai paracadutisti tedeschi della 1° divisione dai reiterati attacchi canadesi condotti con truppe blindate e di fanteria. A S. Savino il 9° reggimento corazzato Lancers è rimasto con soli 20 carri Sherman sui 52 in organico. I fanti della 18° brigata inglese vengono costretti a sanguinosi combattimenti nelle case del paese, nella chiesa e nel cimitero dai tedeschi del 289° reggimento e del 198° battaglione fucilieri. Il 6 piove molto forte e ogni puntata alleata è respinta dai carri della 26° divisione panzer.
La prima battaglia per Coriano è finita. Per superare l’inaspettata impasse tattica, i comandi inglesi decidono di passare dietro al Coriano Ridge e risalire la valle del fiume Conca, ma così facendo vanno a cozzare contro i capisaldi tedeschi di Croce e Gemmano.
La seconda battaglia di Coriano inizia nella notte tra il 12 e il 13 settembre quando 700 cannoni aprono il fuoco contro le postazioni tedesche.
Lungo la fascia costiera i greci, i neozelandesi e i canadesi attaccano i parà della 1° divisione, mentre a Coriano i canadesi si lanciano contro le posizioni della 29° divisione panzergrenadier e a Passano la 26° divisione panzer viene attaccata dai gurkha della 43° brigata. A S. Savino la 1° divisione corazzata britannica, sostenuta anche da reparti delle divisioni di fanteria 46° e 56°, si avventa sui resti della 98° divisione di fanteria tedesca.

Oggi il “fossone” a sud dell’abitato di Coriano si percorre in un minuto di auto, ma agli alleati ci vuole dal 12 al 15 settembre per venire a capo e sfondare la Linea Verde n.2 in una serie di scontri sanguinosissimi, come nel caso della frazione di S. Maria di Scacciano dove i paracadutisti tedeschi del 3° reggimento e i fanti canadesi del reggimento Hastings si massacrano letteralmente a vicenda.

Poco distante, a proposito dei combattimenti attorno al cimitero di San Savino, scrive lo storico Douglas Orgill: “Ormai la strada era ingombra da mucchi di cadaveri e al termine della battaglia i fucilieri inglesi in cammino tra le rovine videro che ovunque fosse rimasto in piedi un solo muro, l’intonaco era imbrattato di sangue inglese o tedesco”. Stessa cosa per la frazione di Passano, dove ogni casa è un piccolo fortilizio tedesco e ovunque vi sono soldati morti. Nonostante i carri armati alleati entrino a Coriano nel tardo pomeriggio del 13 settembre, ci vogliono ancora 48 ore per venire a capo della coriacea resistenza tedesca in quel che resta delle difese della Linea Verde n.2.


A cura di

Istituto per la Storia della Resistenza e dell’Età contemporanea della provincia di Rimini – autore Andrea Santangelo.

Data dell'evento

Da Lunedì, 4 Settembre 1944 a Giovedì, 14 Settembre 1944

Luogo dell'Evento


Gemmano

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