Rimini (Miramare). Greci e canadesi combattono per l’aeroporto di Miramare

Il 15 settembre 1944 la battaglia di Coriano volge al termine, ma i tedeschi continuano a condurre aggressive tattiche di retroguardia. I greci della 3° brigata da montagna riescono a oltrepassare il fiume Marano e a entrare nel perimetro dell’aeroporto di Rimini, ma le mine e le mitragliatrici tedesche, li respingono. Il 16 mattina tocca ai canadesi il compito di sloggiare i tedeschi dalla piana dell’aeroporto. Scoprono ben presto a loro spese che pur avendo superato le linee Verde n.1 e n.2 non c’è nessun tappeto rosso ad accoglierli alle porte di Rimini. La zona dell’aeroporto di Miramare di Rimini, infatti, è difesa da un complicato intrico di trincee con campi di tiro incrociati, ostacoli anticarro, mine e due torrette di carro Pantera interrate. Nella frazione di San Martino Montelabbate c’è un grosso bunker da osservazione tedesco munito di telemetri da marina da cui si domina la piana sottostante sino al litorale. Contro le munite difese dell’aeroporto viene lanciato il Royal Canadian Regiment, mentre l’altura tocca in sorte agli uomini del 48° Highlanders of Canada, i difensori sono i soliti coriacei parà tedeschi della 1° divisione. Per tre giorni, 16-17-18 settembre, si verificano scontri durissimi, con un altissimo tasso di perdite in entrambi gli schieramenti: oltre mille uomini tra morti, feriti e dispersi.
Ogni giorno si assiste a immense prove di coraggio ed eroismo da ambo le parti. Due sottufficiali canadesi, il caporale McMahon e il sergente Hardingham, sono decorati per aver da soli conquistato due casolari pieni zeppi di parà tedeschi: ne uccidono 12 e ne prendono prigionieri 21.
Un valoroso ufficiale canadese, il capitano Bates, viene ferito mentre guida i suoi uomini all’assalto nella zona dell’aeroporto. Uno sconosciuto autista di ambulanza canadese da solo si butta in mezzo ai tedeschi per recuperarlo. I parà tedeschi cessano il fuoco e gli fanno riportare in salvo il ferito, aiutandolo anche a entrare nel veicolo. Poi salutano militarmente e riprendono a combattere.
Pur di resistere ai forsennati attacchi della 1° divisione di fanteria canadese, 72 parà tedeschi comandati dal maggiore Renisch ricorrono a tattiche estreme: non appena i nemici sono troppo vicini o addirittura già dentro l’abitato di San Martino Montelabbate, si nascondono nelle cantine dalle volte rinforzate e nel grande bunker comando e si fanno sparare addosso dalle proprie artiglierie che fanno strage degli assalitori (90 morti e 6 carri armati distrutti solo il giorno 17 settembre). Ma un altro reggimento canadese, quello dei Van Doos, giunge alle spalle di San Martino Montelabbate dopo aver occupato la villa des Verges, appoggiato alla sua sinistra dalla spinta offensiva del reggimento Princess Patricia che cerca di oltrepassare l’Ausa combattendo contro il 15° reggimento della 29° divisione panzergrenadier. Frattanto, la 4° divisione britannica attraversa il Marano a Ospedaletto e conquista San Patrignano, combattendo su un terreno difficile e venendo ostacolata dai continui tiri dell’artiglieria tedesca che spara dal crinale di Mulazzano, dove è arrivata di rinforzo la 356° divisione di fanteria. I parà della 1° divisione tedesca sono perciò costretti a evacuare la zona dell’aeroporto per evitare di essere tagliati fuori. Lo fanno nella notte tra il 18 e il 19 e vanno a occupare le posizioni dell’ultima linea difensiva prima della pianura padana, la Linea Gialla, che va da Bellariva a San Marino, passando per il colle di Covignano e Montecieco.


A cura di

Istituto per la Storia della Resistenza e dell’Età contemporanea della provincia di Rimini – autore Andrea Santangelo

Data dell'evento

Sabato, 16 Settembre 1944

Luogo dell'Evento


Aeroporto di Miramare

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