Gli ordini alle Divisioni piacentine e gli attacchi partigiani

È il 5 aprile 1945 quando gli alti comandi alleati inviano al maggiore Stephen Hastings a capo delle missioni angloamericane un ordine operativo destinato alle Divisioni piacentine per incrementare le posizioni belliche e apprestare l’arrivo degli Alleati: “seguente ordine generale Clark rpt Clark est diretto at formazioni vostra zona […] attaccate tutte colonne presidi accampamenti nemici […] fate tutto quanto possibile per impedire movimenti nemici su principali linee comunicazione […] fare uso di campi minati et depositi specialmente depositi munizioni e carburante […] tagliate linee di comunicazione rpt comunicazione et se possibile distruggete stazioni radio nemiche […] completate particolari piani anti sabotaggio tedesco et preparatevi at metterlo in azione”.

Lo scopo è la preparazione dell’attacco su Piacenza in vista del crollo della linea Gotica e l’inizio dell’offensiva finale.

Nel Piacentino le forze nazifasciste al comando del Kampfgruppe Binz, ora 29ª Divisione Waffen SS, articolano un nuovo schieramento difensivo: lo spostamento del comando da Rivergaro a Piacenza, il rafforzamento dei presidi all’imbocco delle valli e quello della linea Travo-Settima-Podenzano, Lugagnano-san Giorgio, Fiorenzuola-Carpaneto per fermare l’attacco alleato proveniente da Parma.

L’ordine del 5 aprile viene preso alla lettera da Cesare Rabaiotti “Il Moro”, a capo di una “squadra volante” della Divisione Piacenza che attacca la grande polveriera di Co’ Trebbia, controllata dalle truppe tedesche e a soli tre chilometri dalla città, nel comune di Calendasco. L’assalto avviene alle 10:00 del mattino del 6 aprile: il “Moro” e i suoi uomini riescono a raggiungere e neutralizzare alcune postazioni difensive lungo il perimetro della polveriera, senza che la guarnigione si accorga di nulla. Il gruppo di partigiani si introduce in una stalla adiacente: è lì che avviene il primo scontro a fuoco con due soldati tedeschi che porta alla morte di Alfredo Valla della 1ª Brigata e al ferimento dello stesso Rabaiotti. Il combattimento prosegue per oltre un’ora: i partigiani bombardano la stalla e sparano alcuni colpi di panzerfaust contro una casamatta nella quale si trova il corpo di guardia, che viene seppellito dal crollo. L’attacco, che si conclude con il rientro alla base delle truppe partigiane dà il via, come uno squillo di tromba, a una serie di assalti vittoriosi contro i presidi. Con colpi di mano e azioni a distanza, i partigiani in val Nure e val Trebbia disturbano le pattuglie e le colonne nazifasciste per impedire infiltrazioni. In val d’Arda muovono contro Castell’Arquato, Vigolzone, Carpaneto, Ponte dell’Olio, il 12 entrano a Gropparello che viene contesa fino al 18, quando il Corpo d’Armata tedesco “Lombardia” dichiara Festung, Fortezza, la città di Piacenza e l’SS-Obersturmbannführer Siegfried Binz decide di far ripiegare i suoi uomini sulla linea fortificata lungo il Nure, man mano che partigiani e truppe americane e brasiliane avanzano e gli aerei sostengono l’offensiva mitragliando e bombardando le postazioni e le vie di fuga dei nemici.


A cura di

Carla Antonini, Elisabetta Paraboschi

Isrec- Istituto di storia contemporanea di Piacenza

Data dell'evento

Da Giovedì, 5 Aprile 1945 a Venerdì, 6 Aprile 1945

Luogo dell'Evento


Nel comune di Calendasco, nell’area attualmente corrispondente alla località Buca, sorgeva la polveriera di Co’ Trebbia: nella zona a ricordare l’assalto del 6 aprile 1945 e la morte del partigiano Alfredo Valla è stato eretto un monumento.

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