Accordi tra partigiani e Alleati per la discesa al piano delle tre Divisioni

Nel piano nazionale per la Liberazione, il settore Nord Emilia ha il compito di tagliare la ritirata alle truppe nazifasciste: la Liberazione del piacentino non è una semplice discesa a valle delle formazioni, ma viene pianificata allo scopo, attraverso una non sempre facile collaborazione tra i Comandi alleati e le Divisioni partigiane. Nella notte del 23 aprile 1945, a Villa Colombo di Ponte dell’Olio, si svolge una riunione a cui partecipano i nuovi dirigenti del movimento partigiano indicati dal Comando Nord Emilia il 17 marzo 1945 – il comandante Luigi Marzioli “Marzi”, il vicecomandante Carmelo Giuffrè “Galvani”, Sergio Mojariski “Francesco” – e il maggiore Steve della missione alleata. Il Comando alleato ordina di attaccare e liberare Piacenza il giorno seguente. «Marciare immediatamente quella notte stessa, su Piacenza, non era possibile. Gli alleati non si erano probabilmente resi conto che i miei uomini avrebbero potuto trovarsi costretti fra la città fortificata, il Po e le colonne tedesche in ritirata. […] Non mi restò che addurre una impossibilità logistica. […] Galvani, forte della posizione presa dalla Valdarda, poté stilare nella tarda notte di quello stesso giorno e far firmare ai suoi superiori un ordine di operazioni che posticipava alla notte del 25-26 aprile la data di avvicinamento alla città» dichiarerà in un’intervista del 1990 il comandante della divisione “Val d’Arda” Giuseppe Prati. Il 24 aprile il Comando della XIII Zona dirama un ordine diretto alle tre Divisioni:

«In seguito agli ordini ricevuti e alle informazioni pervenute, si prevede che l’occupazione della città di Piacenza da parte delle forze partigiane è [sia] imminente e pertanto si dispone:

1) Il Comando della prima Divisione Piacenza provveda affinché l’8ª e la 1ª brigata marcino subito su due colonne rispettivamente su Gossolengo e Gragnanino: gli obiettivi devono essere raggiunti entro la notte dal 25 al 26 c.m.

2) Il Comando della Val Nure provveda perché le tre brigate raggiungano su tre colonne gli obiettivi di Ciavernasco, Settima, Podenzano collegandosi con la 1ª brigata della Divisione Piacenza

3) La Divisione Val d’Arda penetri su due colonne su S. Giorgio e Montanaro e disponga perché vengano saldamente presidiati Fiorenzuola, Cadeo, Pontenure, scopo proteggere dispositivo a sud da eventuali provenienze da est e ovest.

Siano controllate anche le provenienze da Pontenure spingendo l’occupazione verso Cortemaggiore, Chiavenna Landi e Muradello per eventuali movimenti sulla strada Cortemaggiore-Piacenza. Le suddette disposizioni siano attuate nella notte dal 25 al 26».

Il piano messo a punto dal Comando della XIII Zona è di accerchiare completamente la città prima dell’arrivo nella zona dell’esercito alleato al quale i partigiani devono congiungersi. La Divisione “Piacenza” assume quindi il compito di controllare la Via Emilia da Sarmato a Piacenza e di investire la città dal lato Ovest e Nord-Ovest. Contemporaneamente altri reparti partigiani devono raggiungere e oltrepassare il Po impadronendosi dei traghetti, ostacolare la fuga dei fascisti e la ritirata alle truppe tedesche che convergono dall’Emilia orientale nel Piacentino, ultima provincia della regione non ancora liberata. La Divisione “Val Nure” ha il compito di attaccare la città da Sud, mentre la “Val d’Arda” deve completare l’accerchiamento di Piacenza da Sud-Est a Nord-Est. Alle Sap è assegnato il compito di salvaguardare le fabbriche e gli impianti, snidare ed eliminare i cecchini, catturare il maggior numero di nemici. La strategia di Liberazione messa a punto viene rallentata dalla strenua resistenza su tutte le direzioni di attacco del Kampfgruppe Binz che cerca di tenere liberi per le truppe tedesche in ritirata gli accessi di attraversamento del Po. I partigiani combattono metro a metro sotto il fuoco nemico per evitare l’intervento dell’aviazione e il bombardamento della città ipotizzato dagli Alleati per risolvere le difficoltà dell’avanzata. 88 partigiani perdono la vita per salvare Piacenza da nuove e più gravi distruzioni.


A cura di

Carla Antonini, Elisabetta Paraboschi

Isrec- Istituto di storia contemporanea di Piacenza

Data dell'evento

Lunedì, 23 Aprile 1945

Luogo dell'Evento


Villa Colombo di Ponte dell’Olio, capoluogo della Val Nure, in cui si ritrovano i vertici del Comando della XIII Zona

Risorse multimediali