La liberazione di Forlì

Il 25 agosto del 1944 le truppe alleate sfondano la Linea Gotica, scatta l’operazione Olive che avrebbe dovuto costringere l’esercito tedesco a ritirarsi oltre il fiume Po.

L’operazione non riesce, la linea gotica viene infranta, ma la Romagna non viene liberata.

Gli alleati avanzano lentamente e solo il 25 ottobre giungono lungo la riva orientale del fiume Ronco a cinque chilometri dal centro cittadino. La città è presidiata dalla 278° Divisione tedesca guidata dal generale Hoppe, che ha ricevuto da Hitler l’ordine di

difendere ad oltranza “la città della giovinezza del Duce”. Oltre alla tenace difesa nazista, gli alleati devono fare i conti con il clima inclemente di quelle fredde giornate di ottobre e novembre. Le piogge incessanti ingrossano il fiume Ronco, rendendo impossibile il mantenimento ed il rifornimento di teste di ponte stabili. Vari tentativi in tal senso causano la morte di decine di soldati e la cattura di altri duecentoquarantasei. Solo il 29 ottobre un battaglione indiano riesce a liberare la parte meridionale del fiume nei pressi di Meldola, mentre a nord i britannici valicano stabilmente il Ronco il 3 novembre.

Intanto, l’8a brigata Garibaldi, unitamente alle truppe alleate, discende le montagne e muovono verso Forlì per liberarla. Al momento dell’azione, che secondo gli accordi presi con

gli alleati si sarebbe dovuta svolgere il 2 novembre, i comandi britannici non forniscono le munizioni alle forze partigiane giunte a Bussecchio alla periferia della città e alle quali viene intimato di rientrare a Meldola. Un ordine che mostra una chiara volontà politica atta ad impedire alle forze garibaldine di liberare la città di Mussolini.

Gli alleati si trovano ormai nei pressi dell’aeroporto di Forlì, ma l’incessante pioggia non permette di attaccare il nemico fino a quando, il 7 novembre, il clima si placa e i 120

bombardieri britannici possono prendere il volo e colpire le postazioni avversarie. Il massiccio bombardamento alleato non fa retrocedere i tedeschi, che resistono fino alla sera dell’8 novembre quando Hoppe riceve l’ordine di abbandonare Forlì. Infatti, il servizio spionistico nazista ha ricevuto informazioni su una possibile insurrezione cittadina fomentata e armata dai partigiani locali. Nelle prime ore del 9 novembre, mentre le

forze tedesche si ritirano, dopo aver fatto saltare in aria la torre civica, il campanile del duomo, e le strutture che garantiscono il rifornimento di gas e acqua, i Gap cittadini occupano i più importanti luoghi pubblici ed affiggono per le strade manifesti coi quali informano la cittadinanza che il C.L.N locale ha nominato sindaco Franco Agosto (operaio, comunista e simbolo dell’antifascismo forlivese). Anche gli Alleati entrano a

Forlì, l’accoglienza che ricevono, secondo le fonti, è controversa. Infatti, mentre Antonio Mambelli, cronista forlivese, scrive che l’esultanza cittadinanza è “d’uno spettacolo che solo

Roma aveva offerto” l’agenzia stampa Reuters, invece, commenta “In nessun’altra città d’Italia… vi è stato un benvenuto alle forze di liberazione meno entusiastico di quello di Forlì

(…) Forlì è sempre stato un bastione del fascismo”. I festeggiamenti a Forlì ci sono, ma in maniera contenuta ed i motivi non sono quelli riportati dall’agenzia stampa britannica: la

città era stata evacuata, bombardata da più di un mese dall’artiglieria inglese ed ora è sotto il tiro dei mortai tedeschi che, quella mattina, producono un morto fra i partigiani e vari feriti.

Infatti, il generale Hoppe, la sera del 9 novembre, riceve il contrordine da Hitler di resistere, il Führer è rimasto molto contrariato dal fatto che “la città della giovinezza del

Duce” fosse stata abbandonata così facilmente al nemico. Sempre in quella giornata, intanto, Hoppe prende posizione a nord della città e difende il fiume Montone, come prescritto

dagli ordini ricevuti dal Führer resiste per cinque giorni, per poi ritirarsi imbattuto dal forlivese.


A cura di

Peter Kleckner
Istituto storico della resistenza e dell’età contemporanea Forlì-Cesena

Data dell'evento

Mercoledì, 25 Ottobre 1944

Luogo dell'Evento


L’assedio si svolge in diverse fasi dal fiume Ronco fino al fiume Montone e vede come epicentro la città di Forlì.

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