Liberazione partigiana degli altri centri della provincia di Modena

La mattina del 21 aprile i primi reparti corazzati alleati entrano a Castelfranco Emilia, dopo alcuni combattimenti insieme ai partigiani locali. Si dirigono poi su San Cesario, Spilamberto e Nonantola.

A Nonantola i partigiani del Battaglione “Achille” della Brigata “Tabacchi” liberano il paese la mattina del 21 insieme a partigiani del Distaccamento “Cinno” della Brigata “Matteotti” e a paracadutisti italiani del Battaglione “Nembo”, lanciati per errore nella zona. Nel pomeriggio arrivano le truppe americane; tra la sera di quel giorno e la mattina del successivo viene completata la liberazione del territorio, dopo un combattimento impegnativo di partigiani e paracadutisti del “Nembo” in località Palazzina di Stuffione contro soldati tedeschi intenti a far saltare un deposito di munizioni.

Nella I Zona, quella del Carpigiano, la Brigata “Diavolo” non riesce a partecipare alla liberazione di Modena come previsto in origine, a causa del passaggio di ingenti forze tedesche. Tra il giorno 22 e il 23, allora, i partigiani della Brigata “Diavolo” insieme ai gruppi democristiani liberano Carpi e le zone limitrofe. In tarda mattinata del 22, con i tedeschi ancora presenti in città, si tiene a Carpi una manifestazione femminile, e nel pomeriggio iniziano gli scontri che portano alla liberazione della città entro sera, quando arrivano gli alleati. Si dirigono poi verso Modena, dopo aver sostenuto un duro combattimento contro postazioni tedesche sul Secchia presso Ganaceto, ma quando vi giungono la città è già libera.

Tra il 22 aprile e le prime ore del 23, dopo intensi combattimenti soprattutto presso Disvetro, San Giacomo Roncole e Camposanto, vengono liberate anche le località della II Zona partigiana, quella della Bassa Modenese, dai partigiani della Brigata “Remo”, la quale aveva ottenuto di non partecipare alla liberazione di Modena ma di concentrarsi su Mirandola e le zone limitrofe.

L’avanzata alleata nelle zone montane e pedemontane è più lenta rispetto alla pianura, e ciò fa sì che anche le liberazioni partigiane vengano rallentate. Particolare importanza assume la zona a sud-ovest della città di Modena, dove si ammassano i reparti tedeschi in ritirata verso il reggiano attraverso il Secchia.

A Vignola tra la sera del 22 e la mattina del 23 i partigiani della formazione cattolica comandata da Claudio Leonelli “Valerio” liberano il paese e combattono con qualche retroguardia tedesca. La mattina del 23 gli Alleati fanno il loro ingresso in paese.

A Spilamberto si sviluppano intensi combattimenti tra tedeschi e partigiani della Brigata “Casalgrandi”, poi aiutati dalle truppe alleate che il 22 aprile in tarda mattinata entrano in paese.

Nelle campagne tra Sassuolo, Formigine e Magreta si concentra il 22 aprile un grande numero di soldati tedeschi, in attesa di passare il Secchia. Passato il fiume, lasciano qualche postazione difensiva che mette in difficoltà le avanguardie alleate la mattina del 23. Nel frattempo, il 23, i partigiani della Brigata “Italia” e della Brigata “Zoello Monari” rastrellano i pochi tedeschi rimasti. Nel pomeriggio viene quindi liberata anche Formigine.

La sera del 23 aprile tutta la provincia di Modena è stata liberata.


A cura di

Mattia Golinelli

Istituto per la storia della Resistenza e della società contemporanea in provincia di Modena

Data dell'evento

Da Sabato, 21 Aprile 1945 a Lunedì, 23 Aprile 1945

Luogo dell'Evento


Le vicende della liberazione trattate nella presente scheda coinvolgono a vario grado tutte le località della l’intera provincia, ad eccezione di quelle di montagna e del capoluogo.

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