La manifestazione del sale

I Gruppi di Difesa della Donna (GDD) nascono a Milano nel novembre del 1943 dall’iniziativa di un gruppo di donne esponenti del CLN e hanno come obbiettivo il coinvolgimento di un numero sempre maggiore di donne nella lotta di liberazione. I GDD, a Bologna, diventano operativi dal febbraio 1944 anche se solo in ottobre sono riconosciuti ufficialmente dal CLN cittadino. Dal marzo 1944 al marzo 1945, i GDD organizzano numerose manifestazioni collettive in città e nel territorio. Molto significative diventano quelle della vigilia della liberazione, proprio perché danno la misura raggiunta dalla partecipazione delle donne dopo un inverno duro e pieno di violenze da parte dei nazifascisti. Il nemico è alle corde, ma aumenta il rischio di soffiate sollecitate dai bandi tedeschi ricchi di promesse di denaro e sale in cambio della denuncia di nomi e recapiti dei partigiani. Il sale è un bene molto prezioso e il 3 marzo 1945 si svolge in città una manifestazione, organizzata dal gruppo dirigente dei GDD cittadini, passata alla storia proprio come “manifestazione del sale”.

Le attiviste si impegnano a mobilitare il maggior numero di donne, ognuna di loro infatti ha il compito di parlare con almeno 3 o 4 conoscenti così la rete dei contatti e delle partecipanti assume una dimensione enorme. A tal punto che per paura di essere scoperte si decide di anticipare la manifestazione programmata inizialmente per l’8, al 3 marzo.

Alle 8,30 le donne arrivano in Comune e dopo aver incontrato il podestà formano un corteo diretto alla Manifattura tabacchi in via Azzo Gardino. “Danno il sale alla Manifattura Tabacchi”, così dicono le organizzatrici (Diana Franceschi “Anna”, Celestina Galletti “Luisa”, Vittoria Guadagnini “Dina”, Maria Mantovani “Paola”, Vittorina Tarozzi “Gianna”, Penelope Veronesi “Lucia”) alla gente che incontrano e il corteo sfila verso la Prefettura sempre più numeroso. Le donne chiedono una distribuzione supplementare di pane, carni, grassi e zucchero. L’organizzazione prevede che le operaie della manifattura sospendano il lavoro e vadano in massa verso la “salara”, toponimo di un edificio in via Don Minzoni, utilizzato per il deposito e la vendita del sale. A questo punto però le Brigate Nere e tedeschi circondano il corteo e puntano i mitra. Diverse donne scappano e restano solo le organizzatrici messe al muro accanto all’entrata principale della Manifattura. Tre donne vengono arrestate e liberate il giorno dopo.

Le altre sono trattenute fino all’ordine di rilascio da parte del podestà. Poco dopo arriva la notizia che alcuni vagoni di viveri destinati al fronte sono trattenuti a Bologna per una distribuzione straordinaria. È la prova concreta del successo dell’iniziativa. Un’altra manifestazione guidata da donne si tiene il 26 marzo per onorare, con un funerale vietato dalla autorità cittadine, due partigiani i cui corpi sono abbandonati in via de’ Falegnami. L’ultimo grande corteo sfila il 16 aprile a cinque giorni dalla liberazione per preparare il terreno alla possibilità di una prossima battaglia per l’insurrezione generale.


A cura di

Davide Sparano

Istituto Storico Parri – Bologna metropolitana

Data dell'evento

Sabato, 3 Marzo 1945

Luogo dell'Evento


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